13/06/2007 | |
Credito cooperativo in Fvg: prove tecniche d’integrazione | |
di PAOLO L. MEDEOSSI CODROIPO. Qualcosa si sta muovendo nel panorama regionale delle Banche di credito cooperativo in tema di aggregazioni. Come suggestione verrebbe da pensare al Crédit Agricole, ma sarebbe abbastanza fuorviante. L’unica certezza si chiama «integrazioni orizzontali» e si legge nero su bianco a pagina 18 della relazione che ieri il presidente della Federazione Italo Del Negro ha letto a Villa Manin. L’occasione è ovviamente l’assemblea della Federbcc regionale (i cui dati forniamo a parte) che ha avuto un parterre coi fiocchi: dal presidente della Regione Riccardo Illy, gli assessori Michela Del Piero, Enrico Bertossi, Franco Iacop, i consiglieri regionali Claudio Violino, Bruno Di Natale, Giancarlo Tonutti e Giorgio Venier Romano, i parlamentari Flavio Pertoldi e Angelo Compagnon, il presidente di Confcooperative Ivano Benvenuti, il sindaco di Codroipo Vittorino Boem e tutti e quattro i direttori delle filiali di Bankitalia in regione. E al tavolo di presidente di Federcasse nazionale o Iccrea Alessandro Azzi. Due i passaggi chiave nell’ambito del capitolo sul Piano strategico della Federazione. Nel primo si legge della decisione di «verificare se il Gruppo Cooperativo Paritetico, pur non essendo tuttora definito il quadro normativo di riferimento, possa offrire un riferimento giuridico e organizzativo alla concreta definizione di integrazioni orizzontali tra Bcc». Nel secondo c’è scritto che «nell’ambito di una strategia di integrazione orizzontale più leggera e con l’obiettivo di cogliere risultati in tempi più contenuti, è stato ritenuto di valutare la convenienza di soluzioni organizzative che prevedano la messa in comune di “pezzi di banca” perseguendo obiettivi di efficientamento di alcuni processi delle Bcc. In primo luogo si è ritenuto opportuno valutare la convenienza in termini di rapporto costi/benefici di forme di accentramento di alcuni processi aziendali dove può essere realizzato, in termini incisivi, l’abbattimento dei costi delle BCC e/o la riduzione dei rischi di continuità operativa. A questo proposito, dovrà essere data priorità all’approfondimento dell’ipotesi di messa in comune di fasi relative alle aree amministrativa/contabile, contenzioso/legale, crediti speciali, acquisti». Parole comuqnue pesate moltissimo prima di essere messe nero su bianco: lo si capiva respirando ieri l’“aria” dell’assemblea con pensieri contrapposti, ambivalenti e comunque sottotraccia. È tutto da vedere cosa riserverà il futuro, ma qualcosa si è messo in moto. Comunque, nel suo intervento Del Negro ha parlato anche della crescita del sistema Bcc: «Risultati di cui andiamo orgogliosi – ha affermato – ma che non devono farci dimenticare la delicatezza del momento. Il credito cooperativo, infatti, si trova oggi ad affrontare nuove, numerose e impegnative sfide, sul piano normativo e di mercato». Del Negro ha quindi delineato appunto le linee guida del Piano Strategico che il sistema seguirà nei prossimi anni, frutto di un accurato lavoro di analisi sviluppato dal Consiglio e dal Comitato Tecnico dei direttori, che «ci permetterà, da un lato, di confrontarci al meglio con i competitors (lo scenario regionale vede oggi il 57% degli sportelli in mano a gruppi bancari di livello europeo), sul piano della qualità e dei prezzi, e dall’altro di tenere il passo con le novità legislative e regolamentari». Fondamentali per Del Negro, le relazioni sempre più strette e concrete con la Regione e con l’Università di Udine (citato il contributo delle Bcc a sostegno del progetto del sequenziamento del genoma della vite, alla realizzazione di Techno Seed, e a supporto del Master universitario di primo livello per il laureati in Banca e Finanza). Sempre più significativo l’impegno delle Bcc nel sociale. Oltre 4.100 le iniziative sostenute per quasi 3 milioni e 300 mila euro. Nessuna sorpresa ovviamente al momento delle votazioni. Unanimità sulla relazione e sul bilancio come pure sui nuovi ingressi nel collegio sindacale e nel consiglio di amministrazione: questi ultimi per gli avvicendamenti alle presidenze di tre banche associate, due di questi (Udine e Manzano) definiti «improvvisi» da Del Negro. |
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