La Vice Presidente Valduga ha ribadito come “in una situazione congiunturale complessa quale quella attuale è necessario impostare un nuovo rapporto tra le banche e le imprese, basato su uno sforzo di reciproco avvicinamento. Le banche dovranno necessariamente riconsiderare i parametri di valutazione delle aziende, adeguandoli quanto più possibile alla modificata situazione congiunturale. Le imprese dovranno invece instaurare un rapporto di trasparenza e collaborazione con gli istituti di credito, strutturandosi matrimonialmente nella maniera più adeguata. La crisi dovrà essere affrontata con spirito di sistema: chiediamo alle banche di sostenere le aziende che hanno potenzialità di crescita e progettualità, anche se la situazione congiunturale attuale le sta mettendo in difficoltà”.
Dal canto suo, Lorenzo Sirch, presidente Banca di Udine, ha rimarcato come sia venuto naturale per la sua banca - che lavora nel territorio e per il territorio, che preferisce il fare al dire e che predilige concetti chiari - lavorare su un tema, quello della capitalizzazione, “che riteniamo ''baricentrico'' nel rapporto tra banche e imprese ed è un tema che può consentire a noi tutti, fin da domani, di fare un passo in avanti nella direzione dello sviluppo. Nel corso del convegno ci sono state fornite le “istruzioni per l’uso” per maneggiare correttamente gli strumenti per ricapitalizzare le aziende. Dobbiamo però ricordare – e qui riemerge la nostra natura di banca di credito cooperativo – che anche questi strumenti, come tutti gli strumenti, per essere contemporaneamente utili all'impresa ed alla collettività, devono essere usati in maniera sana, tecnicamente corretta ed equilibrata”.
Michele Bortolussi, presidente Confidi Friuli, ha ricordato come Confidi Friuli, avendo ottenuto nel 2011 l’importante riconoscimento di soggetto intermediario finanziario ed avendo superato la soglia di 75 milioni di garanzie in essere, sia in grado di emettere garanzie a prima richiesta assoluta, paragonabili a quelle bancarie o assicurative. Con questo grosso cambiamento, il ruolo svolto da Confidi Friuli risulta altamente determinante anche sul fronte della capitalizzazione delle pmi. In molti casi, infatti, l’aspetto dimensionale non ha permesso lo sviluppo di una cultura finanziaria delle aziende stesse, aspetto che oggi viene considerato alla stregua della gestione commerciale.
Introdotti e moderati da Stefano Righi, caposervizio Economia del Corriere della Sera, sono seguite poi le relazioni di Alessandro Giovannelli, partner, Studio Legale associato ad Ashurst LLP e Claudio Cacciamani, professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, Revisore Contabile, Consulente Tecnico del Tribunale di Milano. Giovannelli si è soffermato sugli strumenti tecnici e i casi pratici legati agli aspetti legali della capitalizzazione dell’impresa.
Lo scenario di riferimento è in continua evoluzione – ha sottolineato Giovannelli -. Tradizionalmente per le operazioni di capitalizzazione le imprese si finanziano e soprattutto si finanziavano attraverso soluzioni classiche quali il finanziamento bancario, l’emissione di strumenti di debito, l’ingresso di nuovi investitori o la quotazione in borsa. Oggi, invece, con la crisi degli strumenti tradizionali, con i nuovi modelli di business con la necessità di irrobustire la patrimonializzazione delle imprese e di ridurre il debito bancario, sono subentrati strumenti di capitalizzazione contemporanei quali: le obbligazioni convertibili; azioni speciali, privilegiate e di risparmio; diritti particolari dei soci di srl; strumenti finanziari partecipativi; patrimoni destinati ad uno specifico affare e Crowd Funding.
|