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13/12/2008
Bcc, continua ancora la crescita dei soci
Celebrazioni per il 40º della federazione del Fvg. Rapporto Prometeia: la solidità nel Fvg è doppia rispetto al sistema bancario nazionale

UDINE. «Per noi la finanza utile è l’antidoto e l’antitesi alla finanza creativa mentre ci serviamo della prossimità ai mercati locali in funzione anticiclica». È la sintesi di quanto affermato da Alessandro Azzi, presidente nazionale di Federcasse, intervenendo alle celebrazioni – tenutosi ieri mattina nell’auditorium della Regione in via Sabbadini a Udine alla presenza dei rappresentanti delle 16 Bcc regionali e di numerosi operatori del settore – del 40º anniversario di fondazione della Federazione delle Banche di credito cooperativo del Friuli Vg che hanno una solidità – come dimostrato da un’economista di Prometeia – doppia rispetto al sistema nazionale: dai bilanci delle Bcc regionali emerge infatti un dato medio del rapporto tra patrimonio di vigilanza e Rwa (che è la sommatoria della attività di prestito ponderate per il rischio) del 21,4% contro una media della Federazione nazionale che si attesta al 15,6% e del sistema bancario nazionale del 10,4%.

Ultima nata delle 15 italiane unendo, il 14 dicembre del 1968, 36 Casse rurali e artigiane, all’epoca la Federazione raccoglieva 18 miliardi di lire e aveva impieghi per meno della metà di questi. Oggi, con 43mila soci, 1.370 dipendenti, una raccolta pari a 4,5 miliardi di euro e obbligazioni per 1,7 miliardi di euro, la Federazione delle Bcc del Fvg ha conquistato il 18,8% del mercato regionale. «Restando – come ha voluto sottolineare il suo presidente Italo Del Negro – l’unico sistema di banche realmente possedute dalla gente di questa regione».

Ma tra le scenografie riuscite e imponenti predisposte da Unidea e Conexa, la presentazione di un mosaico creato da Maria Eterna Baratta della Scuola Mosaicisti di Spilimbergo che rappresenta la rete del credito cooperativo, l’emozione dei ricordi, ciò che si aspettavano i presenti erano delle indicazioni per ciò che il domani riserva al credito cooperativo, in regione e in Italia. A rispondere ci ha pensato il presidente di Federcasse Alessandro Azzi «Ciò che ci aspetta lo sintetizzo in cinque parole chiave: tempo, crisi, mutualità, territorio e futuro».

Il tempo ha dimostrato nella crisi il primato dell’economia reale sulla finanza creativa e ha portato alla luce alcuni insegnamenti cardine: «Che le grandi dimensioni non sono un bene assoluto – ha dichiarato Azzi –, che la concentrazione sui risultati è doverosa, ma l’eccesso di attenzione sul breve termine è nocivo, che i fondamentali devono restare fondamentali, che è incontestabile il primato dell’attività manifatturiera, della piccola impresa, del localismo e delle banche locali».

Per le Banche di credito cooperativo, stando alle parole del suo presidente nazionale, la finanza deve restare uno strumento per lo sviluppo, affiancato a un altro cardine: l’economia mutualistica. «Dal ’93 a oggi i soci delle Bcc sono cresciuti del 153% raggiungendo a giugno 2008 quasi un milione di presenze – ha dichiarato Azzi -. E questo perché abbiamo sempre incrociato le tre mutualità fondamentali: verso le persone, il territorio e verso la rete del credito cooperativo». Con delle ulteriori parole chiave: dare valore al risparmio senza badare alla sua grandezza, sostenere la formazione e creare alleanze con le categorie professionali investendo in infrastrutture.

Un ruolo sostenibile solo a partire dalla fiducia accordata dal mercato, come ha dichiarato Chiara Fornasari, economista di Prometeia, che ha ricordato il rapporto citato all’inizio. «È a partire da questo – ha concluso Azzi – che penso al nostro domani così: il futuro non si prevede, ma si fa, si intraprende e non si attende».
Alessandro Montello

 


Dall’ateneo progetto per ambiente ed energia

UDINE. «L’università di Udine – ha dichiarato Cristiana Compagno rettore dell’ateneo friulano - possiede le competenze e le capacità per realizzare un grande progetto di ricerca scientifica nel campo dell’ambiente e dell’energia». Un progetto che ha bisogno di essere sostenuto da chi conosce il territorio, lo vive, e ne sperimenta da tempo le potenzialità: «È per questo che vi chiediamo di condividere con noi i rischi di questa nuova avventura, ma di condividerne anche le potenzialità e le opportunità che questo progetto presenta» ha esortato il rettore rivolgendosi al presidente della Federazione delle Bcc del Fvg Italo Del Negro. Le Bcc sono già state partner dell’università del Friuli in altre positive esperienze formative e oggi, come ha ricordato il rettore, «se, come è vero, non c’è domani senza ricerca, occorre anche investire in più illluminate classi dirigenti», consapevoli e preparate sugli strumenti finanziari, capaci di trasferire in modo allargato le loro conoscenze a un pubblico vasto. Un tema poco prima affrontato anche dal presidente della giunta regionale Renzo Tondo che ha annunciato l’approvazione di una delibera di collaborazione fra la Regione e la Federazione delle Bcc del Friuli Vg che rende possibile un percorso formativo e informativo per la popolazione sulla conoscenza degli strumenti finanziari. «Informazione, collaborazione, trasparenza, conoscenza degli strumenti finanziari – ha detto Tondo – per favorire un accrescimento delle compentenze fra la gente nel tentativo di arginare le situazioni di ignoranza che hanno contribuito a espandere l’attuale crisi». Tondo non ha chiarito come l’operazione sarà portata a termine, ma ha sottolineato l’importanza di aver individuato nelle Bcc l’interlocutore principale. Il presidente ha ribadito l’impegno della Regione verso il governo nazionale per l’approvazione, all’interno della riforma federalista, della fiscalità di vantaggio e di sviluppo, concentrandosi anche sul suo ruolo logistico, sulla vocazione all’internazionalizzazione. Fra gli interventi di ieri mattina da segnalare vi è quello dell’arcivescovo di Udine Pietro Brollo che ha ribadito la necessità di guardare alla crescita economica sempre con gli occhi dell’attenzione al prossimo. «L’errore più grande fatto dal dopoguerra a oggi – ha sintetizzato Brollo – è stato quello di pensare al denaro come al fine della vita dell’uomo». L’uso sapiente del denaro, non esclusivo appannaggio della logica del profitto, ma strumento corretto di crescita, è comunque sempre stata una delle caratteristiche delle Bcc ha concluso Brollo. (a.m.)