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25/01/2011
Allarme sofferenze per le banche friulane

«Le rettifiche di valore e le svalutazioni sui crediti sono diminuite rispetto ai primi nove mesi del 2009 (-16%), ma hanno continuato ad assorbire oltre la metà del risultato di gestione». A dirlo, nel suo bollettino economico di gennaio, è la Banca d'Italia. E se quello evidenziato è un dato riferito ai primi cinque gruppi bancari, l'allarme sofferenze riguarda nella stessa misura anche le banche locali. Né potrebbe essere diversamente, visto che a livello nazionale lo stock delle sofferenze «rettificate», nel primo semestre 2010, è aumentato del 35% rispetto al 2009 negli importi e del 19% nel numero di posizioni in difficoltà: segno che ad aumentare è anche l'importo medio dei crediti in sofferenza.
Migliore la situazione del Friuli Venezia Giulia, dove le sofferenze sono cresciute del 26% negli importi e del 16% nelle posizioni esposte, abbattendosi pesantemente sui profitti delle banche. «Le rettifiche sul valore dei crediti - conferma Giuseppe Graffi Brunoro, presidente della federazione regionale delle Banche di Credito cooperativo - costituiscono in questo momento il grande problema. Anche noi abbiamo un incremento importante dello stock di sofferenze, ma rispetto al resto del sistema bancario abbiamo u un'importante componente di credito garantito, che ci consente di mantenere il tasso di decadimento entro livelli relativamente bassi. Se le sofferenze restano su livelli molto alti, qualche segnale positivo però si intravede. Sul versante degli impieghi, infatti, il secondo semestre ha mostrato segni di ripresa rispetto al 2009 e alla prima metà dell'anno. «I dati aggiornati a novembre - dichiara ancora Graffi Brunoro - ci dicono che il sistema delle Bcc ha visto crescere gli impieghi complessivi del 7% rispetto al 2009: un dato molto superiore rispetto alla media, e che sarà difficile mantenere su questi livelli di crescita anche in futuro. Non ho ancora a disposizione il dato scorporato, ma credo che il dato sia positivo anche nel credito alle imprese, grazie anche alla ripresa di cui parlavo».
Il dato complessivo delle Bcc, in ogni caso, è superiore rispetto a quello di sistema: nel primo semestre, dati Bankitalia alla mano, la crescita complessiva degli impieghi in regione è stata del 5,6%. Un incremento interamente legato alla dinamica degli impieghi verso le famiglie. Quelli verso le imprese, infatti, erano cresciuti solo dello 0,3%.