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21/03/2012
BANCHE COOPERATIVE ANTIDOTO ALLA CRISI
APPELLO DI STUDIOSI ED ECONOMISTI RIUNITI A VENEZIA ALLE MASSIME AUTORITA’ EUROPEE E REGOLAMENTARI

Un significativo Appello alle Istituzioni Comunitarie perché si riconosca, nella normativa in via di definizione, il ruolo delle banche cooperative per la ripresa economica dell’Europa, è stato presentato il 15 marzo a Venezia nel corso della prima giornata della Conferenza “Promoting the understanding of Cooperatives for a Better World”, promossa da Euricse, cui hanno partecipato autorevoli economisti e studiosi del fenomeno cooperativo provenienti da ogni parte del mondo.

L’Appello, che ha per titolo “Per una rapida ripresa dalla crisi economica: perché le disposizioni europee in materia bancaria devono tener conto delle specificità delle banche cooperative” è stato presentato dall’ex Presidente della Commissione Europea e del Governo Italiano Romano Prodi e sottoscritto dai più eminenti studiosi di cooperazione ed economia sociale. Destinatari, il Presidente della Commissione Ue Manuel Barroso, il Presidente del Parlamento europeo Martin Shultz, il Presidente del Consiglio dell’Unione Europea Herman Van Rompuy ed i Presidenti delle massime Autorità Regolamentari bancarie e finanziarie europee.

L’Appello sottolinea come tra gli obiettivi dell’Unione Europea, negli ultimi anni, vi sia il processo di rafforzamento delle Piccole e Medie Imprese sul territorio, con la conseguente necessità di riscoprire gli “elementi sociali” che sono alla base del suo sistema economico. Un tema, questo, strettamente legato all’accesso a forme di credito mirate ed adeguate, che rappresentano la linfa vitale dell’economia a livello locale. “Non è un caso – si legge – che le banche locali e cooperative non abbiano intrapreso quelle attività finanziarie ad alto rischio che hanno scatenato la crisi. Al contrario, hanno continuato a concentrare la propria attività sull’economia reale, concedendo credito alle famiglie ed alle PMI anche quando altre banche avevano cessato di farlo”.

“La diversificazione delle forme di impresa nel settore bancario – si legge ancora – contribuisce ad accrescere la stabilità finanziaria ed a raggiungere un più alto livello di concorrenza ed efficienza”.

“Alla luce di tutto ciò – passa poi a sottolineare l’Appello - è fonte di grande preoccupazione assistere all'impostazione di un nuovo quadro regolamentare per gli istituti finanziari che mette a repentaglio la possibilità di sopravvivenza delle banche cooperative e locali, compromettendo così un elemento chiave della ripresa economica e della futura stabilità finanziaria del nostro continente” . “Pertanto, mentre le nuove direttive sono state studiate in modo da rendere il sistema bancario più resistente e meno soggetto ai meccanismi che hanno innescato la crisi nel 2008,il loro approccio indifferenziato in realtà penalizza le banche che meno hanno contribuito all'insorgere della crisi e che si sono rivelate le migliori nel mitigarne le conseguenze.”

Nuove direttive che, in particolare, comportano costi che pesano molto di più, in proporzione, sulle banche locali e cooperative per la quantità di adempimenti anche tecnologici che impongono, con l’effetto di ridurre la disponibilità di credito aumentandone nel contempo il costo. “Come ha dichiarato il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, il 16 febbraio 2012, questi effetti indesiderati – ricorda il Documento - sono stati presi in considerazione anche negli Stati Uniti, dove le banche locali sono state esentate dalle nuove misure in tema bancario”.

Da qui la richiesta esplicita alle Autorità europee di impegnarsi nel realizzare - nella normativa in via di definizione - alcune proposte precise, vale a dire:

1) adottare un efficace principio di proporzionalità e adattare i nuovi standard in base alle dimensioni e alla complessità di ogni istituto;
2) esentare le banche cooperative dai requisiti che non sono conformi al modello d’impresa cooperativo e alla sua struttura di governance;
3) prima dell'introduzione di una misura, effettuare una stima dell'impatto delle nuove regole sui diversi tipi di banche e di imprese;
4) rivedere la scansione temporale dell'introduzione delle nuove direttive, tenendo conto dell'effetto sulle diverse strutture industriali a livello nazionale e le conseguenze sul processo di ripresa dalla crisi economica.

Tra i temi in discussione a Venezia, il più generale ruolo delle cooperative, in tutti i settori di attività, nella attuale crisi economico finanziaria. Cooperative che hanno mostrato, ovunque, una sorprendente vitalità, capaci di svolgere un significativo ruolo anticiclico e di continuare a creare occupazione, garantendo in molti casi – pensiamo al solo settore della cooperazione sociale – la fornitura di servizi essenziali a fronte di interventi sempre più ridotti dei sistemi pubblici di welfare.

Alla Conferenza di Venezia hanno partecipato il Presidente di Confcooperative Luigi Marino ed il Presidente di Federcasse (l’associazione delle Banche di Credito e Casse Rurali italiane) Alessandro Azzi.