Stando alle ultime cifre fornite dall’Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR), sono oltre cinque milioni le persone che hanno lasciato l’Ucraina per sfuggire alla guerra in corso.
In pratica, più del 10% dei 44 milioni di abitanti dell’Ucraina ha abbandonato il proprio Paese a causa dell’invasione russa e, tra questi, centinaia di migliaia sono i bambini.
Circa 100 mila profughi sono arrivati in Italia dove, peraltro, risiede da tempo una nutrita comunità ucraina composta da 236 mila persone e dove la macchina dell’accoglienza si è messa subito in moto.
È stato quindi prontamente predisposto sul sito del Ministero dell’Interno un’apposita sezione in varie lingue contenente informazioni utili per facilitare l’ingresso dei profughi ucraini nel nostro Paese e molteplici sono state le iniziative promosse dal Terzo settore per intervenire nella sconcertante situazione emergenziale venutasi a creare.
L’accoglienza, specie per quanto riguarda i profughi ucraini, presenta una molteplicità di problematiche da affrontare: dalla mediazione linguistica all’inserimento dei bambini a scuola, dall’alloggio alla regolarizzazione della propria posizione e così via.
Altro tema importante è quello dell’inclusione finanziaria, un aspetto che purtroppo in genere non viene preso in sufficiente considerazione in tutti i casi di migrazione ma che invece è fondamentale quando si parla di accoglienza.
Per fortuna, nel caso dei profughi ucraini si è mossa l’Unione Europea. L’EBA, l’Autorità Bancaria Europea il cui ruolo è quello di costituire un quadro unico di regolamentazione e vigilanza per l’intero settore bancario dell’UE, ha pubblicato a fine aprile una dichiarazione (“Statement of 27 April”) con cui invita le istituzioni finanziarie a promuovere iniziative di inclusione finanziaria a beneficio dei rifugiati ucraini.
Nel documento, tra le altre cose, vengono anche riportate le azioni che le istituzioni finanziarie e le loro autorità di vigilanza possono fare per proteggere le persone vulnerabili da eventuali azioni criminali. Tra queste, abilitare la possibilità da parte dei rifugiati di accedere a e di aprire conti bancari con funzioni di base per assicurare la gestione delle spese e la sicurezza dei risparmi in eventuale possesso.
Il documento è consultabile sul sito dell’EBA
Tra le iniziative solidali promosse dal mondo finanziario, ricordiamo inoltre che è in corso la campagna di raccolta fondi “Vicino ai bambini e agli adolescenti” promossa dal Credito Cooperativo.
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