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20/05/2014 news banca
Nel 2013 un attivo di 1,4 milioni

La Banca di credito cooperativo di Udine chiude il 2013 con un attivo di 1,4 milioni. Il risultato sarà presentato sabato ai soci durante l’assemblea annuale (appuntamento alle 10 nella sala congressi del quartiere fieristico di Torreano di Martignacco), ma con un incremento che sfiora il 13% degli utili l’ok sembra una formalità.

Il consuntivo 2012 chiudeva infatti poco sopra a 1,2 milioni. Tra le voci dell’attivo spiccano le disponibilità liquide, passate da 1,66 a 1,75 milioni. E la Bcc di Udine ha anche allargato i famosi cordoni della borsa (sulla spinta delle iniezioni di credito arrivate dall’Europa): i crediti verso la clientela sono passati da 310, 5 a 312,3 milioni. Complessivamente per il 2013 l’attivo si attesta a 532,7 milioni (contro i 527,3 del 2012). I titoli in circolazione sono saliti fino a 87,6 milioni dai 78 del 2012, così anche i fondi per rischi e oneri sono cresciuti, anzi quasi raddoppiati. Passando da 390 mila euro a oltre 755, è chiaro il tentativo di accrescere la sicurezza della banca anche nei confronti di spese impreviste. Con questi numeri il totale del passivo e del patrimonio netto arriva a 532,7 milioni e pareggia il risultato dell’attivo. Scorrendo le altre voci, gli interessi attivi e i proventi assimilati subiscono una leggera battuta d’arresto, passando da 17,5 a 16,5 milioni. Le commissioni nette passano da 3,9 a 3,8 milioni (tutta colpa del leggero calo fra le commissioni attive che da 4,4 passano a 4,3), ma cresce il margine di intermediazione cha raggiunge i 16 milioni (erano 15,7 nel 2012). Anche il risultato netto della gestione finanziaria ha un segno positivo, sebbene risicato: gli 11,2 milioni del 2012 sono passati a 11,6. Al leggero calo delle spese per il personale (lo spread è di 50 mila euro) fa da contraltare la crescita delle spese amministrative che toccano i 4,4 milioni (nel 2012 erano 4,1).

Nel complesso, dunque, i costi operativi salgono da 9,4 a 9,6 milioni nel 2013. L’assemblea sabato è chiamata anche ad approvare la distribuzione dei dividendi e determinare il nuovo valore nominale delle azioni, nel 2011 sono state adeguate al tasso di inflazione e con un incremento di 2,7 punti percentuali sono passate da 2,56 a 2,63 euro. Saranno analizzate le politiche di remunerazione del cda (all’ordine del giorno anche la definizione dei compensi del board per cui è proposta la conferma), dipendenti e collaboratori, oltre alla ratifica di specifiche polizze stipulate per tutelare la banca. C’è infine l’elezione di tre componenti del cda per il triennio 2014-2016.