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08/12/2006
Bcc: 3,3 milioni in progetti per la comunità
La Federazione delle Banche di credito cooperativo ha presentato il bilancio soc

«La federazione delle banche di credito cooperativo (Bcc) del Friuli Venezia Giulia nel corso del 2005 ha versato oltre 3 milioni e 300 mila euro per finanziarie quattro mila e cento progetti a beneficio delle comunità locali». Lo ha dichiarato ieri Italo Del Negro, presidente del gruppo delle Bcc, presentando il bilancio sociale della federazione negli ultimi dodici mesi.

Entrando nel dettaglio si scopre che un milione e 300 mila euro sono stati erogati a favore delle varie discipline sportive, calcio dilettantistico e ciclistico su tutte, della regione, 700 mila euro sono stati stanziati per la cultura e l’arte e 392 mila euro hanno contribuito a sostenere progetti in ambito scolastico. Una cifra di poco inferiore ai 300 mila euro, inoltre, è stata destinata ad iniziative realizzate da enti locali e protezione civile e 277 mila euro, infine, è stato il finanziamento concesso a favore del mondo religioso e della solidarietà.

«Gli oltre quattro mila interventi a favore delle nostre comunità - ha detto Del Negro - testimoniano la diversa concezione che ha del proprio lavoro il nostro istituto a differenza degli altri gruppi bancari. Dove le altre realtà vedevano investimenti a rischio e non versavano un euro noi siamo intervenuti, perché la nostra era e rimane una vocazione localistica che deve veramente essere vicina ai bisogni della nostra terra».

Le Bcc, inoltre, nel corso del 2005 sono entrate anche a far parte, con una quota di 19 milioni di euro, di Friulia Holding, la finanziaria della nostra regione ottenendo il plauso dell’assessore regionale alle finanze Michela Del Piero. «Questo è un gruppo che da sempre ha fatto del localismo il suo punto di forza - ha detto - e il fatto che una buona parte della ricchezza che produce venga reinvestito in Friuli ne è un chiaro esempio. Da quando le Bcc sono entrate in Friulia Holding sono diventate un braccio operativo molto importante per la regione che sa di poter disporre di un istituto bancario competente e sensibile alle sollecitazioni del territorio».

Sport, politica, ma anche cultura e ricerca sono state al centro dei finanziamenti erogati dalle Bcc che hanno intavolato rapporti molto stretti in particolare con l’Università degli studi di Udine. «La federazione ha finanziato per il 22% il progetto sul genoma della vite - ha spiegato la professoressa Cristiana Compagno dell’ateneo udinese - e assieme ad un pool di altre banche ha creato un fondo di un milione e centomila euro per il nostro incubatore d’impresa Techno Seed. Il presidente Del Negro ha dimostrato di possedere la capacità di fare sistema con le realtà locali in maniera originale ed efficace. L’ateneo pone in essere iniziative di questo tipo con lo scopo di attirare a Udine la ricerca scientifica internazionale, ma senza l’appoggio del mondo finanziario certo non potremmo andare lontano».

L’istituto di genomica è il più avanzato in Italia 



L’istituto di genomica applicata finanziato dalle Bcc regionali è il più avanzato in Italia. L’annuncio è stato dato ieri da Cristiana Compagno durante la presentazione del bilancio sociale della Federazione regionale delle Bcc. Braccio operativo, partner finanziario, socio. Sono le caratteristiche della Federazione delle Bcc del Friuli Venezia Giulia che l’assessore regionale alle finanze Michela Del Piero ha messo in luce ieri durante la presentazione del bilancio sociale. «L’intento che ci unisce – ha precisato l’assessore – è la ricerca del profitto per il nostro territorio, una collaborazione che ci vede impegnati insieme su più fronti e con ottimi risultati». Altrettanto proficua si è rivelata la partnership tra le Bcc e l’Università di Udine, in particolare nelle attività di trasferimento tecnologico. Ieri Cristiana Compagno, delegata del rettore dell’Università di Udine per l’Innovazione tecnologica e imprenditoriale, ha annunciato un traguardo molto importante che riguarda l’Istituto di genomica applicata (Iga), la realtà nata per avviare il progetto di sequenziamento del genoma della vite, un’iniziativa di rilevanza mondiale alla quale le Bcc hanno garantito un prestito decennale di 1 milione 400 mila euro a tasso zero. «A soli due mesi dall’inaugurazione – ha affermato Compagno – l’Istituto che si è insediato nel Parco scientifico tecnologico di Udine può essere considerato il primo centro di sequenziamento a livello nazionale. La conferma arriva direttamente dal Ministero delle politiche agricole. Economicamente inaccessibile per l’Ateneo friulano (il valore del progetto è di 5 milioni di euro), la ricerca è stata possibile solo perché le Bcc hanno aderito fin da subito spinte dalla cultura del mutualismo che le contraddistingue. Questo importante risultato rappresenta un primo ritorno dell’investimento che ci è stato concesso nonostante non ci fossero garanzie reali. L’unica garanzia era il nostro know-how e in particolare quello dei nostri genetisti».